L’Associazione Nazionale Funzionari del Trattamento intende esprimere la propria solidarietà e vicinanza a tutti gli operatori penitenziari in servizio presso l’Istituto di Rebibbia.
Il tragico evento verificatosi, che suscita innanzitutto sgomento ed in merito al quale sono in corso accertamenti da parte degli organi preposti e della magistratura su fatti, circostanze e responsabilità, impone un rispettoso quanto opportuno silenzio.
Non si può nondimeno non sottolineare che detto Istituto penitenziario femminile rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale penitenziario e ciò grazie al lavoro, allo sforzo ed alla progettualità del Direttore, della Polizia Penitenziaria, dei Funzionari Giuridico Pedagogici, rappresentati da chi scrive, e di tutti coloro che vi operano.
Non sembra superfluo aggiungere, in questa sede, come paia quantomeno inopportuno e maldestro il recentissimo tentativo di strumentalizzazione dell’episodio al fine di ascriverlo alla mancata approvazione di una riforma penitenziaria che, pur valida per alcuni aspetti, presentava, purtroppo, risvolti pericolosi e difficili da gestire per chi in carcere trascorre la propria vita professionale, come ampiamente rappresentato in Commissione Giustizia della trascorsa Legislatura, dall’ANFT.
Questa Associazione si augura che tutte le componenti del mondo penitenziario, che dentro il carcere realmente vivono – e questo organismo rappresentativo certamente non si tirerà indietro – si adoperino per formulare proposte tendenti a migliorare gli ambienti penitenziari, tali da renderli contesti di risocializzazione sempre più edificanti, idonei a rispondere ai bisogni dell’utenza in una cornice di maggiore effettività della funzione rieducativa della pena.
Caltanissetta 22.09.2018
Il Presidente A.N.F.T.
Dott. Stefano Graffagnino